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Osteocondrosi: Guida Completa all’Osteocondrite

L’osteocondrosi e l’osteocondrite sono due sindromi degenerative che colpiscono le ossa lacerando le estremità, i cui sintomi si evolvono molto lentamente. A seconda dell’età e della sua manifestazione si parlerà di osteocondrite o di osteocondrosi. In entrambe, le zone interessate sono articolazioni cartilaginee, in cui avviene un distacco di un frammento di osso, a causa di mancato afflusso del sangue. 

I sintomi delle manifestazioni osteocondrosiche sono dolore, gonfiore, versamento articolare e graduale blocco articolare. Nel suo decorso, l’osteocondrosi, si manifesta in quattro stadi e insorge successivamente a un’ischemia, ma anche in seguito a traumi ripetuti dovuti ad attività sportiva energica, attività lavorative pesanti e ossificazione intensa tipica in età evolutiva. Ma può palesarsi anche per predisposizione genetica e fattori endocrino.

Una diagnosi precoce può consentire di intervenire in maniera non invasiva fermando l’avanzamento. Gli esami diagnostici sono radiografia, ultrasonometria ossea e TAC. La prognosi dell’osteocondrite dipende da fattori diversi, come dall’età del paziente, causa, dell’articolazione colpita e dalla gravità al momento della diagnosi. A seconda dello stadio si delinea una terapia, che può essere conservativa, quindi riposo, chirurgica e farmacologica

Osteocondrite

Con osteocondrite si intendono le patologie caratterizzate da un’anomalia nella trasformazione di un tessuto da cartilagine a osso, tipiche dell’età della crescita che tendono a guarire spontaneamente con evoluzione lenta. Accade che la cartilagine, non diventando rapidamente osso, formi uno strato più spesso del normale.

Lo strato così ispessito, non ricevendo più in profondità il nutrimento del sangue, muore, in un processo necrotico degenerativo, fino a staccarsi e vagare liberamente nell’articolazione, sotto forma di topo articolare. L’osteocondrite può colpire qualsiasi articolazione del corpo umano: ginocchio, spalla, gomito, caviglie, fino alla colonna vertebrale.

Parleremo di osteocondrite epifisaria quando la patologia coinvolge le estremità di ossa lunghe, di osteocondrite apofisaria quando a essere colpite sono le zone in cui l’osso si innesta in un’articolazione.

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Cura dell’osteocondrite

Il focolaio di osteocondrite, in base allo stadio della patologia e a quanto sia stabile o meno l’articolazione colpita, può essere curata in diversi modi.

Un primo intervento è la terapia conservativa, adottata nelle osteocondriti in età giovanile, che si risolve in maniera spontanea. Consiste nel riposo da attività fisica e lavorativa per un periodo tra sei e otto settimane, e un percorso fisioterapico basato su esercizi mirati. Una terapia farmacologica viene prescritta nel momento in cui quella conservativa non ha dato i risultati sperati.

Vengono somministrati antidolorifici e antinfiammatori per alleviare il dolore, insieme a un trattamento fisioterapico. Quando, invece, le condizioni dei pazienti sono instabili e si rischia un blocco dell’articolazione, si ricorre alla terapia chirurgica, con un intervento in artroscopia. Questa tecnica chirurgica permette di eseguire un intervento sull’articolazione incidendo la capsula articolare per pochi millimetri.

Non è invasiva, la sua esecuzione è rapida, non vi è molto sanguinamento, non vi sono complicazioni post operatorie e si possono riprendere le attività quotidiane e sportive in tempi brevi. Lo scopo è recuperare il frammento non del tutto staccato o eliminare il frammento errante dall’articolazione e effettuare un trapianto di condrociti che produrranno la cartilagine. 

Alterazioni osteocondrosiche

A seconda delle caratteristiche e dell’articolazione che interessa, si parla di alterazioni osteocondrosiche. Saremo davanti a un’osteocondrite dissecante, quando pezzi di osso si staccano dall’estremità di un segmento a causa dello scarso o del mancato afflusso di sangue: nei bambini e negli adolescenti tende a guarire in maniera spontanea, negli adulti, invece, potrebbe essere necessario l’intervento chirurgico poiché il vagare libero del frammento nell’articolazione causa, oltre che dolore, potrebbe portare anche un blocco articolare.

Quando l’osteocondrite colpisce le estremità delle ossa del femore, cosa molto frequente nei bambini tra i 4 e i 12 anni, si parla di malattia di Perthes, che causa dolore all’anca e al ginocchio e può regredire naturalmente in due o tre anni. Se la patologia interessa l’apofisi della tibia anteriore si è davanti alla malattia di Osgood-Schlatter, che colpisce in genere i maschi tra i 9 e i 14 anni, manifestandosi con dolore e tumefazione.

Anche questa regredisce spontaneamente, ma è solitamente consigliata l’interruzione di qualunque attività sportiva e fisica. Qualora ci si trovasse davanti a un’osteocondrosi delle limitanti somatiche, si parlerà di malattia di Scheuermann. Tipica dell’età adolescenziale, si presenta con accentuazione della lordosi lombare e cifosi dorsale. Di facile manifestazione nei bambini in età compresa tra i 4 e gli 11 anni è la malattia di Kohler, un tipo di osteocondrite che interessa l’arcata del piede, che si manifesta con dolore e che si cura con l’utilizzo di plantari specifici.

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Che cos’è l’osteocondrosi

L’osteocondrosi è una patologia ortopedica che interessa le articolazioni e consiste nel distacco di un frammento all’estremità di un osso, dotato di epifisi o apofisi, che colpisce per lo più le ossa di un’articolazione cartilaginea, come ginocchio, anca e vertebre. La lesione delle ossa crea un osteocartilagineo libero, detto topo articolare, formato da una parte di osso subcondrale e cartilagine. 

Tipologie

Ci sono due tipologie di osteocondrosi: derivate da un trauma e degenerative. Se si manifesta a causa di un trauma, nella maggior parte dei casi, abbiamo una lesione acuta o cronica del legamento crociato anteriore o posteriore, o del legamento patello-femorale mediale. L’osteocondrosi degenerativa, invece, è associata a un’alterazione del movimento articolare, causata da un difetto dell’allineamento dell’arto, oppure da lesioni non trattate del menisco o la sua asportazione.

Più l’articolazione è sottoposta a sforzi e sovraccarichi più l’osteocondrosi avrà un rapido sviluppo. L’aumento della partecipazione alle attività sportive agonistiche e i notevoli carichi di allenamenti ha fatto sì che focolai di osteocondrosi ginocchio fossero sempre più frequenti nei bambini.

Stadi

Sono stati classificati 4 stadi dell’osteocondrosi, a seconda della gravità: Osteocondrosi di primo, secondo, terzo e quarto grado. Nell’osteocondrosi di primo grado si manifesta un evidente ispessimento della cartilagine; nel secondo grado la cartilagine è lesa, ma il frammento osteocondrale è ancora attaccato all’osso; nel terzo grado c’è un parziale distacco del frammento di osso e nel quarto grado l’osso è staccato del tutto ed è libero di muoversi.

Cause

L’osteocondrosi si manifesta nelle articolazioni, coinvolgendo cartilagine e osso sottostante. In pratica il sangue smette di fluire verso il tessuto osseo, il quale, non ricevendo più nutrimento muore dando origine a una necrosi, danneggiando anche la cartilagine adiacente.

Se si manifesta durante l’infanzia o nell’adolescenza, l’osteocondrosi può essere reversibile e guarire naturalmente. La causa dell’osteocondrosi non è del tutto chiara, ma si collega a un mancato afflusso spontaneo di sangue nella zona dell’osso subcondrale, unite a microtraumi ripetuti che causano delle microfratture.

Sintomi

Il primo sintomo del focolaio di osteocondrosi è il dolore, seguito anche da gonfiore a causa dell’infiammazione dell’articolazione o dal movimento del frammento nell’articolazione, ma si verificano spesso anche blocchi articolari.

Diagnosi

Una corretta diagnosi fornirà tutte le informazioni necessarie per curare l’osteocondrosi. In primis i Raggi X determinano se l’osso è danneggiato e in che misura; una Risonanza magnetica sarà in grado di rilevare tutti i cambiamenti che le ossa interessate hanno subito a causa dell’osteocondrosi degenerativa. Per scavare più a fondo potrebbero essere necessarie anche l’ultrasonometria ossea e TAC.

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Prognosi

La prognosi dipende da fattori quali età e causa. Poiché le osteocondrosi in età giovanile si possono risolvere in maniera spontanea, la prognosi è buona; se invece la causa è un trauma e la diagnosi non è tempestiva, la prognosi è negativa, il recupero può essere lento e si potrebbe ricorrere anche ad un intervento chirurgico. Qualora l’osteocondrosi porti delle conseguenze ortopediche e quando la cartilagine articolare presenta delle alterazioni, si va incontro a complicazioni come l’artrosi.

Complicazioni

Col passare del tempo, se non adeguatamente trattata, l’osteocondrosi renderà sempre più difficile bilanciare il peso sulle articolazioni e fare qualsiasi movimento. Il tempo di progressione può variare da alcuni mesi a un anno, ed è per questo che una rapida diagnosi può far introdurre un corretto trattamento. Ad ogni modo potrebbero esserci delle complicazioni indesiderate come forte dolore, artrite e infiammazioni.

Terapia e cura

In base allo stadio in cui l’osteocondrosi si manifesta si propongono diverse cure e terapie, nello specifico si parla di terapia conservativa, terapia chirurgica e terapia farmacologica. La terapia conservativa, quando la lesione si presenta stabile, prevede il riposo da attività fisica o lavorativa, qualora questa comporti un grande sforzo dell’arto, per almeno 6-8 settimane; fisioterapia.

Se ci si trovasse ad affrontare un focolaio di osteocondrosi ginocchio si potrebbe procedere all’ immobilizzazione con gesso e uso delle stampelle. Anche se, come già detto, le osteocondrosi in età giovanile tendono a guarire spontaneamente, la terapia conservativa è spesso adottata come suo trattamento di supporto. 

Qualora si trattasse di osteocondrosi anca il dolore può essere contenuto applicando ghiaccio nella zona interessata, ma in seguito saranno necessarie terapie strumentali come laser terapia, tecarterapia, ovvero l’applicazione di onde elettromagnetiche sulla zona dolente e ultrasuoni. Potrebbe essere anche necessario l’utilizzo di un tutore che attenui lo stress durante i movimenti.

In caso di osteocondrosi delle limitanti somatiche, la terapia consigliata è soprattutto basata su ginnastica mirata a prevenire deformità della schiena e irrobustire la zona addominale per sostenerne il peso. Spesso sono consigliati anche tutori e gessi per il busto.

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Cos'è l'osteocondrosi o osteocondrite? Cura, alterazioni, stadi, cause, sintomi, diagnosi, prognosi, complicazioni, terapia e cura.
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